Yemos e Wiros fondano Roma. Con loro ci sono Ilia e i Ruminales. Il re dei sabini Tito Tazio li invita a Cures ma è un agguato che finisce col rapimento delle sacerdotesse sabine.
Wiros cerca sostegno dai re dei popoli vicini, mentre Silvia implora i Sabini di non attaccare Yemos: ma è tutto inutile, l'avanzata di Tito non si ferma.
Ilia, Yemos e i Ruminales attaccano i Sabini finendo in una trappola. A soccorrerli, Wiros con un nuovo contingente romano, ma Yemos viene ferito.
Wiros, seguendo il suggerimento di Ersilia, decide di portare Yemos nella terra dei Tusci dove sapranno come curarlo, ma il viaggio non va come previsto.
A Roma le tensioni causate dalla mancanza di cibo sfociano in uno scontro. Tito reagisce in modo inaspettato alla fedeltà dichiarata dai re Latini.
Comincia un duro combattimento tra i Sabini e i Romani. Proprio sul campo, Yemos vede apparire la Lupa e decide di seguirne il consiglio.
Wiros incita i suoi ad avere speranza nella vittoria. Il giorno delle sue nozze con Ersilia, poi, affronterà una verità difficile su suo fratello.
Wiros si arrende ai Sabini e cede la città di Roma. Una donna lascia sulle spalle dell'ex re incatenato una coperta che lascia Tito sconvolto.
La storia di Romolo e del fratello gemello Remo, nell’VIII secolo a.C. narrata attraverso le vicende di tre giovani segnate da morte, solitudine e violenza, tra i movimenti delle trenta tribù latine del Lazio che portarono alla fondazione di Roma.