Manhunt

L'FBI indaga su Jewell e rivela il suo nome alla stampa, dando inizio a un processo mediatico internazionale. Nel frattempo gli agenti dell'ATF sono sempre più convinti dell'innocenza di Jewell, mentre gli attentati continuano.

Mentre Richard Jewell cerca di combattere contro l'FBI e i media, Embry, agente dell'ATF, indaga su un attentatore seriale e scopre un legame cruciale con la bomba delle Olimpiadi.

L'FBI identifica l'attentatore seriale Eric Rudolph e comincia a dargli la caccia, ma Rudolph scappa nei boschi. Richard Jewell prova la sua innocenza e decide di chiedere aiuto alla stampa.

La ricerca dell'FBI va fuori controllo nel momento in cui i cittadini contro il governo e la famiglia di Rudolph contrattaccano. Nel frattempo Richard affronta i suoi demoni e richiede una conferenza stampa drammatica.

Le milizie locali si radunano intorno a Eric Rudolph e attaccano l'FBI, che si prepara per cominciare una guerra. Nel frattempo, Embry indaga e scopre che Eric non è quello che sembra.

Richard Jewell appare nella trasmissione "60 MINUTI" e rivendica drammaticamente la sua innocenza davanti a tutta l'America. Nel frattempo, Eric Rudolph manipola i cittadini, la milizia e l'FBI mentre pianifica un grosso contrattacco.

L'agente dell'FBI Brennan si rende conto di aver bisogno di cambiare radicalmente strada per poter catturare Rudolph e si allea con Embry per farlo. Nel frattempo, il giornalista che ha tirato fuori la storia di Jewell deve vedersela con i suoi demoni.

L'agente dell'FBI Brennan si appella al leader delle milizia con la verità su Eric e con una chiamata all'unità e al coraggio morale. Gli uomini delle milizie uniscono le forze con l'FBI per dare la caccia a Eric e Rudolph.

Eric Rudolph, affamato e solo, viene catturato mentre cerca di nascondersi dentro un cassonetto. Si dichiara colpevole della bomba delle Olimpiadi e di altre tre bombe, dimostrando finalmente l'innocenza di Richard Jewell al mondo.